«Dall’ultimo rapporto Istat,concernente la dinamica demografica in Italia,emerge un dato allarmante in riferimento all’annualità 2022: dopo la pandemia, 24 mila campani sono emigrati verso le regioni settentrionali più attrattive, quali Lombardia ed Emilia-Romagna» sostiene il prof. Aurelio Tommasetti, consigliere della Lega in Regione Campania.
«Sicuramente le incertezze economiche del particolare momento storico che stiamo vivendo hanno accentuato lo spopolamento. Ma non bisogna dimenticare che i dati Istat hanno rilevato che, nell’ultimo decennio, il Mezzogiorno ha perso oltre mezzo milione di residenti, tra cui 150 mila giovani laureati, emigrati verso le regioni del Centro e del Nord Italia, o verso l’estero. La regione più “abbandonata” risulta la Campania.A ciò va aggiunto il trend negativo del calo demografico che, pur riguardando tutte le regioni, viene registrato, in particolare, nel Mezzogiorno: tale fenomeno subisce effetti più marcati in Campania e in Sicilia, ove la popolazione residente è passata dal -0,2% del 2021 al -0,6% del 2022» sostiene il consigliere regionale.
«Dati inquietanti per una regione martoriata da anni: sono evidenti le corresponsabilità di De Luca e dalle sue inesistenti politiche a sostegno dei giovani e delle famiglie. La sua fallimentare gestione, infatti, ha conseguenze negative in termini non solo di scarsa credibilità delle istituzioni locali ma anche di mancato sviluppodei settori strategici della Campania: la sanità è allo sfascio, il welfare e le politiche attive del lavoro sono fallimentari, l’emergenza ambientale continua a perdurare, il sistema dei trasporti è fortemente inefficiente, la sicurezza tanto declamata ormai è un lontano ricordo mediatico.I cittadini campani meritano di meglio» chiosa Tommasetti.
L'articolo è apparso su Gazzetta di Napoli