Responsabile e costruttiva, ma concreta: questa sarà l’opposizione dell’ neo consigliere regionale Aurelio Tommasetti. L’ex Rettore di Unisa, che siede nel gruppo della Lega, è subentrato, in quanto primo dei non eletti nelle scorse regionali, ad Attilio Pierro, “approdato” a Montecitorio in occasione delle elezioni politiche dello scorso 25 settembre.
Professor Tommasetti, con l’ingresso in Consiglio Regionale un altro tassello si aggiunge alla Sua già brillante carriera. Cosa ha provato al momento dell’insediamento?
“Da un lato c’è la consapevolezza dell’importanza del ruolo chiamato a ricoprire, dall’altro la necessità di impegnarmi in un’opposizione responsabile, creando le condizioni per proporci come forza di governo per la nostra Regione. Uno scopo, quest’ultimo, per il quale mi spenderò con tutto me stesso”.
Lei ha, per un lungo periodo della sua vita pubblica, rivestito ruoli accademici e istituzionali e, in quanto tali, super partes. Poi, con il suo ingresso in politica, nel 2019, da dirigente di partito ha portato avanti un’opposizione senza sconti al governatore De Luca e alla sua compagine. Adesso si ritrova a farla all’interno del palazzo: cosa cambierà?
“L’obiettivo è quello di portare il metodo adottato a Unisa durante il mio percorso di politica accademica, da membro del Cda a direttore di dipartimento a rettore, quindi con responsabilità crescenti. Farò sentire la mia voce nelle commissioni di cui farò parte e affronterò con serietà le tematiche cruciali per il futuro del nostro territorio, dall’occupazione giovanile a quella femminile, dalla sanità all’ambiente e ai trasporti. La mia opposizione sarà senza sconti ma costruttiva sui temi e sarà condotta nell’interesse di Salerno e della sua provincia. Lavoreremo per favorire lo sviluppo del vero turismo, creando le condizioni necessarie per invogliare visitatori italiani e stranieri a visitare le bellezze delle nostre coste, le meraviglie dei borghi delle aree interne e delle città, ricche di storie e di cultura. Ci impegneremo per arginare tutte quelle forme di turismo “improprio” che affliggono la nostra regione, da quello sanitario (con 10 mila campani che ogni anno scelgono di farsi curare al nord, con un aggravio di 300 milioni di euro per il bilancio regionale) a quello dei rifiuti (con ogni anno 25 mila camion carichi di 500 tonnellate di rifiuti diretti al nord a costi elevatissimi per la regione, nonostante abbiamo la Tari più alta d’Italia, pari a 414 euro a famiglia), a quello dei nostri giovani (con 329mila campani emigrati negli ultimi 10 anni in cerca di lavoro al nord o all’estero)”.
È questo il problema più grave tra quelli che affliggono il nostro territorio?
“Non so quale possa essere il più grave ma certamente è quello che fa più male. L’emorragia di giovani laureati che va via dal nostro territorio sta impoverendo ulteriormente un tessuto sociale già provato. Il recente rapporto della Caritas ha acceso ulteriormente i riflettori su un fenomeno preoccupante, che va contrastato con un radicale cambio di passo nella governance del nostro territorio”.
La formazione, un campo in cui si è sviluppata tutta la sua vita professionale: che criticità lo caratterizzano in Campania?
“In questo settore ci sono problemi non solo a valle ma anche a monte: una questione da definire è quella del diritto allo studio. Va fatta chiarezza sull’erogazione delle borse di studio da fondi europei, che comportano tempistiche molto più lunghe rispetto a quelle erogate utilizzando fondi del bilancio ordinario”.
La Lega è all’opposizione in Regione ma ha il governo dalla sua parte: può essere un punto di forza?
“Siamo partiti bene nei sei ministeri che gestiamo direttamente come Lega, lavorando a partire dalla sicurezza, che è un tema che sentiamo nostro, dalle infrastrutture, di cui la nostra regione ha tanto bisogno, e dalla scuola, per rispondere alle esigenze di studenti, famiglie e insegnanti, soprattutto per fare chiarezza rispetto alle attese dei tantissimi precari. Abbiamo la possibilità, dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni politiche, di interloquire direttamente con i ministeri e rispondere alle istanze del territorio: fino a poco fa era impensabile, ma in questo momento è la nostra forza”.
All’orizzonte si intravedono le regionali del 2025: De Luca sarà sconfitto?
“De Luca si sconfiggerà da solo. Ormai ha esaurito da tempo la sua spinta perché ha dovuto tutelare priorità anzitutto familiari. Ma più che attaccare lui dobbiamo saper costruire noi, lavorando a un programma, a una squadra e a un forte raccordo con Roma, utilizzando bene le risorse del Pnrr che sono di gestione governativa”.
Da professore a onorevole regionale: cosa cambierà nella sua vita?
“Un dato è certo: profonderò il massimo impegno per contribuire alla valorizzazione del sistema universitario campano. Continuerò a spendermi con tutto me stesso per il mio ateneo, mettendo a disposizione dei giovani di Unisa la mia esperienza”.
Intervista apparsa su Ora Notizie